Poesia e traduzione. Sulle tracce di Emily Dickinson: dialoghi con Silvia Bre
Calvino parlava di traduzione come il vero modo di leggere un testo. Produrre quella che François-Xavier Jaujard chiama «l’equivalente naturale più vicino al messaggio della lingua di partenza». Questa osmosi tra individui che parlano una stessa lingua e che hanno uno stesso sentire emerge dalla compenetrazione delle poesie di Emily Dickinson da parte di Silvia Bre, poetessa e traduttrice, tra le altre, delle raccolte Centroquattro poesie e Uno zero più ampio (entrambe edite da Einaudi) di Emily Dickinson.
Come ottenere una traduzione pura e lineare, come trasporre il sentire di un’anima così complessa e sfaccettata quale era, appunto, quella di Dickinson?
Con Silvia Bre abbiamo continuato lungo il sentiero inaugurato con Andrea Cortellessa e Mattia Morretta per affondare sempre più nel cuore di quella che Jakobson chiamava «trasposizione creativa» della poesia e nell’animo di Emily Dickinson.
L’intervista durante l’edizione 2020 del nostro Festival: