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Mattia Morretta

  /  Articoli pubblicati da Mattia Morretta
Biografia

Psichiatra e sessuologo nell’ATS di Milano, è stato cofondatore e presidente della prima Associazione italiana in tema Aids, collabora con l’Ordine dei Medici di Monza per iniziative di formazione e con riviste di divulgazione letteraria. È autore di saggi di psicologia sociale e critica culturale, tra i quali: Che colpa abbiamo noi (2013), Tracce vive (2016), Viva Dalida (2017), Questo matrimonio non s’ha da fare (2019), Tra di noi l’oceano (2021, premio letterario internazionale Antica Pyrgos). Di recente pubblicazione Di petrolio e poesia. L’eredità di Pier Paolo Pasolini (2022). Un vasto archivio di scritti è consultabile sul sito www.mattiamorretta.it

Gli leggo le notizie del giornale: i casi della guerra non mai sazia e l’orrore dei popoli che strazia la gran necessità di farsi male… (Guido Gozzano, L’analfabeta)   In un memorabile passo di Via col vento il raffinato Ashley Wilkies spiega a Rossella O’Hara che

“Col vento che spirava dal mare, le piccole onde venivano a morire sulla riva non più alte di quelle che si formano sulla superficie dei laghi. L’estuario era lontano, ma l’odore di salsedine giungeva ugualmente alle mie narici, distinto e

Cent’anni or sono, in un’epoca di grande fermento culturale, Proust, facendo eco alla voce degli araldi della teoria del terzo sesso (gli uraniani che prendevano il nome dalla Musa Urania, il celeste intelletto), in Sodoma e Gomorra parte dalla riproduzione

Moderato cantabile sul saggio di Sara Durantini L’evento della scrittura. Sull'autobiografia femminile in Colette, Marguerite Duras, Annie Ernaux (13lab Editore). “In me l’emozione immediata non è mai occasione di lavoro. L’emozione deve invecchiarsi, infingersi da sola, con il tempo, senza che

Una ragazzina tutta sola che canta vecchie canzoni, dondolandosi tra i rami di un ciliegio, mentre osserva le pecore che brucano nella brughiera e tende l’orecchio a un’aria gentile che sfiora l’erba. Così Virginia Woolf descrive Emily Brontë a un

Il mio primo buon giorno - dopo tanta malattia chiesi di andar fuori, a prender in mano la luce solare, vedere le creature in vaso sbocciate giusto quando io ero alle prese col malanno, incerta su chi tra me e lui si sarebbe dimostrato il più forte. (n.

Almeno duecento poesie di Emily Dickinson svolgono un tema naturalistico, con un tono di constatazione obiettiva dei fenomeni, presa d’atto di un’entità che non va interrogata (a differenza del Signore), non conoscibile del tutto in quanto consustanziale. Non occorre andarle

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