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Mattia Morretta

  /  Articoli pubblicati da Mattia Morretta
Biografia

Psichiatra, psicoterapeuta e sessuologo, collabora con enti pubblici, biblioteche e riviste per iniziative divulgazione culturale. Si è occupato di formazione, educazione alla salute nelle scuole e solidarietà nel mondo del volontariato. È autore di saggi di psicologia sociale e biografie letterarie: Che colpa abbiamo noi. Limiti della sottocultura omosessuale (2013), Tracce vive. Restauri di vite diverse (2016), Viva Dalida. Icona immortale (2017), Questo matrimonio non s’ha da fare. Crisi di famiglia e genitorialità (2019), Tra di noi l’oceano. Modernità di Emily Brontë ed Emily Dickinson (2021, premio internazionale Antica Pyrgos), Di petrolio e poesia. L’eredità di Pier Paolo Pasolini (2022), Non fu l’amore. I nuovi volti della passione (2024). Un archivio di scritti è consultabile sul sito www.mattiamorretta.it

Insalubrità delle città, povertà diffusa, minori trascurati, donne maltrattate, filantropia di facciata, inflazione giudiziaria, natura e senso del dovere ultime speranze: Dickens e il disagio sociale. Charles Dickens (1812-1870) è considerato quasi un’immaginetta sacra, estratta dai cassetti televisivi in periodo natalizio,

Gli leggo le notizie del giornale: i casi della guerra non mai sazia e l’orrore dei popoli che strazia la gran necessità di farsi male… (Guido Gozzano, L’analfabeta)   In un memorabile passo di Via col vento il raffinato Ashley Wilkies spiega a Rossella O’Hara che

“Col vento che spirava dal mare, le piccole onde venivano a morire sulla riva non più alte di quelle che si formano sulla superficie dei laghi. L’estuario era lontano, ma l’odore di salsedine giungeva ugualmente alle mie narici, distinto e

Cent’anni or sono, in un’epoca di grande fermento culturale, Proust, facendo eco alla voce degli araldi della teoria del terzo sesso (gli uraniani che prendevano il nome dalla Musa Urania, il celeste intelletto), in Sodoma e Gomorra parte dalla riproduzione

Moderato cantabile sul saggio di Sara Durantini L’evento della scrittura. Sull'autobiografia femminile in Colette, Marguerite Duras, Annie Ernaux (13lab Editore). “In me l’emozione immediata non è mai occasione di lavoro. L’emozione deve invecchiarsi, infingersi da sola, con il tempo, senza che

Una ragazzina tutta sola che canta vecchie canzoni, dondolandosi tra i rami di un ciliegio, mentre osserva le pecore che brucano nella brughiera e tende l’orecchio a un’aria gentile che sfiora l’erba. Così Virginia Woolf descrive Emily Brontë a un

Il mio primo buon giorno - dopo tanta malattia chiesi di andar fuori, a prender in mano la luce solare, vedere le creature in vaso sbocciate giusto quando io ero alle prese col malanno, incerta su chi tra me e lui si sarebbe dimostrato il più forte. (n.

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