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La goccia nel mare: Emily Dickinson e la Natura

In occasione dell’ultima edizione di Umbria Green Festival, Mattia Morretta, psichiatra, sessuologo e saggista, ha tenuto un panel sul rapporto tra Emily Dickinson e la Natura. Ci immergiamo nel mondo della poetica di Dickinson attraverso lo sguardo di Morretta, riportando una breve introduzione all’intervista e ringraziamo sentitamente l’autore per la gentile concessione. 

 

«La Natura è una Casa Abitata da Spettri – ma l’Arte – una Casa che cerca di essere abitata da spettri» (lettera a Thomas Higginson, 1876).
Emily Dickinson parla della realtà minuta e tuttavia universale, le piccole e grandi verità esistenziali rivelate dalla mosca, l’ape, il ragno, il cane, i botton d’oro, le montagne, i vulcani e gli oceani. Anche l’amore è materia di Afrodite che congloba fiori, animali, boschi e cielo, un’intuizione globale e profonda sufficiente per saperne ciò che serve, più e meglio dei praticanti. È l’abisso dell’Assoluto dietro la povera maschera della quotidianità, perché la dimensione poetica è il vero e non il reale…

 

Biografia

Psichiatra e sessuologo nell’ATS di Milano, è stato cofondatore e presidente della prima Associazione italiana in tema Aids, collabora con l’Ordine dei Medici di Monza per iniziative di formazione e con riviste di divulgazione letteraria. È autore di saggi di psicologia sociale e critica culturale, tra i quali: Che colpa abbiamo noi (2013), Tracce vive (2016), Viva Dalida (2017), Questo matrimonio non s’ha da fare (2019), Tra di noi l’oceano (2021, premio letterario internazionale Antica Pyrgos). Di recente pubblicazione Di petrolio e poesia. L’eredità di Pier Paolo Pasolini (2022). Un vasto archivio di scritti è consultabile sul sito www.mattiamorretta.it

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