Matteo Giancotti a Umbria Green Festival per Mario Rigoni Stern a cento anni dalla nascita
Qual è l’identità di uno scrittore di montagna? E cosa vuol dire, per uno scrittore di montagna quale è Rigoni Stern, la parola comunità? Sono domande apparentemente semplici, ma che dobbiamo cercare di affrontare in modo non superficiale.
La comunità di Rigoni Stern è fatta dell’integrazione di due dimensioni diverse. Da un lato c’è la «bella d’erbe famiglia e d’animali» di cui parlava Foscolo, dall’altro un’idea di rete sociale che si sviluppa tanto nell’attualità che nel rapporto intergenerazionale (dunque nella memoria).
E’ importante notare che la prima dimensione, quella dell’ambiente, non coincide pienamente con la natura, perché anche le terre alte presuppongono l’antropizzazione. Sarebbe troppo ingenuo dire, di Rigoni Stern, che ha “vissuto nella natura” o peggio ancora “a contatto con la natura”.
Per un uomo come Rigoni Stern, e per i suoi simili, la formula più corretta è “ha vissuto con la natura”. Che forme assume questo vivere “con la natura” nella scrittura letteraria di Rigoni Stern? Era scontato che, essendo nato nell’Altipiano di Asiago, ed essendo l’uomo che era, Rigoni Stern scrivesse come ha scritto e assumesse il profilo autoriale col quale si è reso noto alla larga comunità dei suoi lettori? O non sono forse, scrittura e profilo autoriale, frutti di un’elaborazione complessa, che ha a che fare col trauma delle guerre e con una posizione etica maturata nel pieno della moderna violenza novecentesca?