
Assisi tra arte e religione: esempio di urbanizzazione sostenibile
Assisi è uno di quei luoghi che potremmo definire “specchio del mondo”, per essere stato la destinazione di pellegrinaggi e di uomini provenienti da tutta la Terra, dall’antichità al Medioevo, fino ai nostri giorni; centro vivacissimo d’incontri di culture diverse, di relazioni, di espressioni artistiche, le quali sono per lo più nate dall’ammirazione dell’uomo nei confronti dello spirito religioso di questa città.
La spiritualità di Assisi è innegabile, la sensazione di essere immersi in un luogo quasi eterno, fuori dal tempo e dallo spazio è fortissima nell’animo di chi si avvicina alle sue porte. Il luogo naturale d’attrazione è la Basilica di San Francesco, ma in realtà dopo averla visitata e dopo aver superato quel senso di appagamento e di ricchezza negli occhi e nell’animo, si è desiderosi di andare alla ricerca di altro, di ulteriori testimonianze sulla vita del Santo e sulla storia della città in generale.
Ogni angolo riempie gli occhi di colori tenui, soprattutto grazie alle sfumature rosee della pietra calcarea con cui la città è stata costruita, ma anche di notizie, informazioni, tracce degli uomini del passato. Tutto è raccolto e concentrato, quasi come in una preghiera, come in una Gerusalemme d’Occidente. Le pietre raccontano di sé e delle tante mani che le hanno sfiorate.
La Rocca Maggiore domina la città dall’alto, con le sue torri e le sue fortificazioni, la Cattedrale di San Rufino si mette in luce nella piazza omonima per la sua facciata ricca di bassorilievi, la Basilica di Santa Chiara risalta per la presenza del suo splendido campanile e per gli archi rampanti che la incorniciano. Si apre poi alla vista la Piazza del Comune, affollata di turisti e monumenti, coloratissima durante la Festa del Calendimaggio, col blu per la Parte di Sopra e il rosso per la Parte di Sotto.
Proseguendo, il tempio di Minerva, il Palazzo dei Priori, la Volta Pinta, il Palazzo del Capitano, la Torre del Popolo sono parte viva della città: hanno osservato per secoli la vita dei cittadini e per secoli sono stati sotto lo sguardo ammirato dei passanti. Infine, ai piedi del colle, si ritorna alla Basilica di San Francesco, scrigno prezioso di tesori e opere d’arte dal valore inestimabile, che ha gli occhi rivolti al suo glorioso passato, ma anche orientati verso il futuro, perché il messaggio di San Francesco non sia dimenticato, ma sia parola vigorosa per le generazioni future. Questa è Assisi, frenetica e congestionata, o deserta e silenziosa, ma sempre meravigliosa.
Quello che più colpisce di questa città é però la sua completa integrazione nel territorio circostante. Centro del mondo medievale, è anche, ora come allora, un gioiello incastonato in una natura rigogliosa, pura e semplice, come il pensiero francescano. E’ la stessa natura cantata da San Francesco nel Cantico delle Creature, che ci riporta anche al paesaggio in cui viveva l’antico popolo degli Umbri, prima dell’occupazione di Roma.
Il paesaggio naturale che circonda la città è piuttosto articolato, perché partendo dai boschi del Monte Subasio arriva alle coltivazioni di ulivi e ai giardini delle case di pietra all’interno delle mura, fino ai piccoli vigneti a valle. L’ulivo è albero della Pace, ma qui è anche testimonianza della produzione dell’olio, che tanto ha contribuito allo sviluppo dell’economia locale.
In un’epoca in cui l’urbanizzazione e la cementificazione rendono invivibili le aree più popolate, Assisi si presenta come un esempio di urbanizzazione ecosostenibile. Una città ecologica, come lo sono molti borghi d’Italia, che andrebbero soltanto rivalutati e nuovamente gestiti per presentarsi agli occhi del mondo globalizzato come esempio virtuoso di agglomerato urbano.
Abbiamo bisogno di nuovi stili di vita e una città come Assisi si presenta come il miglior compromesso per raggiungere standard ottimali di qualità della vita. Come ha evidenziato Amitav Ghosh, scrittore e giornalista che molto ha scritto sui problemi ambientali, all’incontro dell’edizione 2020 di Umbria Green Festival, il turismo di massa a volte può costituire un ostacolo a questo tipo di obiettivo e per questo bisogna impegnarsi per una qualità migliore anche dei movimenti turistici. Migliore qualità della vita come opportunità di sostenibilità. Assisi si presenta come un buon modello da proporre, ma che va curato e sostenuto, a beneficio non solo dei turisti o dei pellegrini, ma anche dei suoi cittadini.