Gli ultimi giorni di Van Gogh: un’immersione nel flusso eterno della natura.
Gli ultimi giorni di Van Gogh: un’immersione nel flusso eterno della natura.
Il 14 aprile 2023, presso il Teatro Morlacchi di Perugia, andrà in scena Marco Goldin con il suo nuovo spettacolo “Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato” liberamente ispirato al suo omonimo romanzo. In questa opera, Goldin racconta le ultime settimane della vita di Van Gogh in maniera appassionata e coinvolgente, anche grazie alle musiche del maestro Franco Battiato.
Marco Goldin nasce a Treviso nel 1961 e si laurea in Storia della critica d’arte presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia nel 1985. Appassionato dell’arte e studioso di Vincent Van Gogh da almeno venticinque anni, è lui stesso a ricordare il primo approccio con l’artista almeno quindici anni prima, in occasione di un viaggio nei Paesi Bassi con la moglie Ketty. Da allora la sua passione per Van Gogh cresce lentamente ma fermamente, sfociando nella cura di ben sei ampie mostre di elevato successo, numerosi saggi e cataloghi, oltre a spettacoli cinematografici e teatrali. È proprio in ambito teatrale che si esprime in una delle sue ultime opere, lo spettacolo “Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato”, prodotto da Imarts (International Music and Arts) e tratto dal suo romanzo omonimo edito da Solferino.
Dopo il sold-out da 600 persone in occasione della data zero di Salsomaggiore nei primi di novembre, le cinque successive repliche in diversi teatri d’Italia hanno visto una media di 1000 spettatori a sera. Un ottimo modo per chiudere la prima parte del tour per Marco Goldin, come lui stesso afferma: “C’è grande soddisfazione per l’inizio della tournée teatrale, dopo le prime sei date. Un lavoro di preparazione durato tanti mesi e sfociato in uno spettacolo che ogni sera il pubblico dimostra di apprezzare molto, assistendovi in un silenzio sospeso e così percepibile dal palcoscenico. Quello che desideravo offrire alle persone, raccontando questa storia anche attraverso immagini meravigliose e con le musiche suggestive di Franco Battiato, si sta concretizzando, come testimoniano i tantissimi commenti presenti sui vari social. Una commossa emozione che nasce da una vicenda senza drammi e senza tragedia, perché la fine della vita di Van Gogh è piuttosto un’immersione nel flusso eterno della natura. Dentro visioni di campi e cieli infiniti.” La seconda parte del tour è prevista nel periodo compreso tra inizio marzo e fine aprile, mentre la terza è già prevista per l’autunno; inoltre, Marco Goldin e Imarts stanno studiando la possibilità di costruire uno spettacolo da tenersi all’aperto durante la stagione estiva.
Vincent van Gogh (1953 Zundert, Paesi Bassi – 1890 Auvers-sur-Oise, Francia) non è solo uno dei pittori più famosi al mondo, ma è anche considerato il cofondatore del post-impressionismo e il padre dell’arte moderna. Comunemente noto per le sue peculiarità di personaggio incompreso e tormentato (basti pensare all’episodio dell’orecchio mozzato o alla sua permanenza in manicomio), la sua vera essenza come artista e come persona traspare in maniera più esaustiva dal patrimonio epistolare tra lui e suo fratello Théo, con il quale aveva un rapporto molto profondo e intimo; fu Théo, infatti, ad occuparsi del sostentamento economico e anche emotivo di Vincent per gran parte della sua vita. Goldin, nella sua opera, cerca di mostrare la vera natura di Van Gogh, con ventiquattro micro-scene (alcune parlate, alcune no) e una scenografia composta da uno schermo di sette metri panoramico e infine arcuato, con proiezioni al laser in altissima definizione, che arricchisce enormemente la narrazione; il tutto viene reso ancora più etereo ma al tempo stesso austero dalle musiche del maestro Franco Battiato, anche lui grande appassionato dell’artista olandese. Nelle fasi finali dello spettacolo, è la natura a fare da protagonista come mezzo di consolazione dello spirito, sulle note di Torneremo ancora.
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