Energia da fonti rinnovabili nella lotta all’inquinamento
Oggi sta prendendo sempre più interesse, per scopi pratici, la ricerca circa l’utilizzo dell’energia verde, pulita e rinnovabile. In questo campo una risorsa naturale può essere offerta dalle piante. E’ già noto che, per via chimica, le piante contribuiscono a combattere l’inquinamento. Si pensi ad esempio all’assorbimento dell’anidride carbonica e di conseguenza alla produzione di ossigeno. Ma oltre a questa possibilità, la natura può offrirci di più.
A dichiararlo è il Center for Micro-Bio Robotics (CMBR) dell’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) di Pontedera, centro interdisciplinare di ricerca dedicato all’indagine, allo sviluppo, alla caratterizzazione e allo sfruttamento dei materiali su scala nanometrica, con particolare attenzione ai settori biomedico e tecnologico.
Lo studio dell’istituto, coordinato dalla direttrice Barbara Mazzolai, è arrivato alla conclusione che ogni singola foglia di una pianta può generare più di 150 Volt di tensione, abbastanza per alimentare simultaneamente 100 lampadine a LED.
La realizzazione pratica di quanto studiato dai ricercatori è un albero ibrido, fatto di foglie naturali e artificiali, che può agire da generatore di elettricità a partire dal vento.
Lo scopo, grazie a un progetto chiamato Growbot e finanziato dalla UE, è quello di creare dei robot con movimenti di crescita simili alle piante, alimentati da una nuova fonte di energia derivata dalle piante stesse.
Più nel dettaglio, le foglie, per la loro stessa composizione, sono in grado di convertire le forze meccaniche agenti su di esse in energia elettrica. Ciò grazie alle cariche elettriche, che si raccolgono sulla superficie fogliare a causa di un processo chiamato “elettrificazione a contatto”. Le cariche vengono trasmesse verso il tessuto vegetale interno, che funge da cavo per trasportarle a sua volta verso il resto della pianta.
Attraverso una sorta di presa elettrica, collegata allo stelo della pianta, si può trasferire l’elettricità anche all’esterno.
E’ plausibile pensare che si possano realizzare centrali elettriche che sfruttano elementi completamente naturali (boschi di piante coltivate con le sopracitate tecnologie) che trattengono l’umidità e che producono energia da fonti totalmente rinnovabili.
Tale realizzazione può riunire la lotta all’inquinamento in maniera totalmente naturale (abbattimento CO2 e produzione O2) alla generazione di energia? Attenderemo gli studi e gli sviluppi tecnologici per capire in quale direzione andrà la scienza.