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Clima, ambiente e minaccia cyber al World Economic Forum di Davos

Il World Economic Forum di Davos si sta svolgendo in questi giorni in modalità virtuale per il secondo anno consecutivo. Iniziato il 17 gennaio e fino al 21 gennaio, il World Economic Forum vedrà l’intervento di politici ed economisti mondiali per discutere delle sfide globali sul cambiamento climatico anche (e soprattutto) alla luce della pandemia da Covid-19 che sta modificando gli equilibri economici e sociali.

 

A che punto siamo e quali prospettive per il futuro del Pianeta?

“Esperienze pandemiche radicalmente diverse hanno esacerbato le divisioni globali. Le disuguaglianze vaccinali, combinate con nuovi ceppi, hanno anche rallentato la ripresa economica internazionale. Tuttavia il Covid-19 è solo una delle sfide globali critiche che potrebbero diventare ingestibili a meno che i leader mondiali non diano la priorità alla collaborazione proattiva”. (Global Risks Report 2022).

“Di conseguenza, l’agenda di Davos si concentrerà sulla promozione di azioni concertate tra le principali parti interessate a livello mondiale”. Spiega Klaus Schwab, direttore responsabile del World Economic Forum: “Tutti sperano che nel 2022 la pandemia e le crisi che l’hanno accompagnata inizino finalmente a recedere. Ma ci aspettano grandi sfide globali, dal cambiamento climatico alla ricostruzione della fiducia e della coesione sociale. Per affrontarli, i leader dovranno adottare nuovi modelli, guardare a lungo termine, rinnovare la cooperazione e agire in modo sistematico.

Ad aprire i panel e i confronti, il Presidente Cinese Xi Jinping che ha fatto appello alle “principali economie che dovrebbero vedere il mondo come un’unica comunità che pensa in modo più sistematico a come aumentare la trasparenza delle politiche e la condivisione delle informazioni e a coordinare l’intensità e il ritmo delle politiche fiscali e monetarie in modo da prevenire il crollo dell’economia mondiale. I principali paesi sviluppati dovrebbero adottare politiche economiche responsabili ed evitare gravi impatti sui paesi in via di sviluppo. La globalizzazione economica è la tendenza dei tempi. Malgrado in un fiume possano esserci correnti contrarie, nessuna può impedirgli di fluire verso il mare”.

Come riportato da Agi, “nel Global Risks Report, diffuso martedì, il Wef ha sottolineato come, nel terzo anno della pandemia, non sia il Covid ad essere in cima alle preoccupazioni internazionali ma piuttosto i rischi legati al clima, le crescenti fratture sociali e la minaccia cyber. Secondo il documento, che sarà sul tavolo dei leader mondiali al Forum, 5 dei 10 maggiori rischi per il pianeta riguardano il clima o l’ambiente. Il rapporto invita i leader mondiali ad agire sul lungo termine, elaborando un’agenda per i prossimi anni. Le minacce sul breve periodo, si legge, sono in particolare gli eventi atmosferici estremi, le divisioni sociali, le crisi umanitarie, il peggioramento della salute mentale delle persone, ma anche le malattie infettive, la crisi del debito e la diseguaglianza digitale”.

 

Covid, vaccini ed equilibri economici

Sulla lotta alla pandemia, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ribadisce l’importanza di “vaccinare tutto il mondo perché, ed è stato chiaro in questo anno, non possiamo lasciare indietro nessuno perché lasceremmo tutti indietro. L’Organizzazione Mondiale della Sanità si era prefissa di arrivare al 40% di vaccinazioni a livello globale per lo scorso anno e al 70% nel 2022 ma siamo lontani da questi obiettivi. Raggiungere l’obiettivo dipende da tutti noi”.

 

Per approfondimenti: Davos Agenda 2022

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