
Di quanta acqua disponiamo e quanta ne sprechiamo nel nostro Paese?
Di quanta acqua disponiamo in Italia? Una risposta puntuale ci viene fornita dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) nel rapporto pubblicato ad ottobre “Bilancio idrologico nazionale: stime BIGBANG e indicatori sulla risorsa idrica”, di aggiornamento al 2023 delle valutazioni a scala nazionale e della stima della disponibilità di acqua.
Dal rapporto emerge che nel nostro Paese la disponibilità di risorsa idrica rinnovabile (quantità di precipitazione – al netto della perdita per evapotraspirazione – che rimane disponibile nell’ambiente per gli ecosistemi e per i diversi usi) per l’anno 2023 è stimata in 112,4 miliardi di metri cubi; un dato che conferma un trend negativo che si registra da diversi anni e che vede una riduzione a livello nazionale dell’acqua disponibile del 18,4% rispetto alla media annua del lungo periodo 1951–2023 e di quasi il 16% rispetto al trentennio 1991-2020.
L’Italia, nel panorama europeo e come evidenziano i dati Eurostat, è uno degli Stati che gode di maggiore disponibilità idrica, ma la quantità dei prelievi messa in rapporto ad una disponibilità che subisce sempre più gli effetti dei cambiamenti climatici, ci rende uno dei Paesi europei con i più alti livelli di stress idrico.
Quanta acqua potabile si perde nelle nostre reti? Nel 2022, secondo ISTAT, le perdite sono state pari a 3,4 miliardi di metri cubi, il 42,4% dell’acqua prelevata e immessa nelle reti comunali di distribuzione, un volume che soddisferebbe le esigenze idriche di 43,4 milioni di persone per un intero anno.
Su questo fronte, attraverso il PNRR sono stati stanziati in Italia 1,92 miliardi di euro con l’obiettivo di realizzare, entro marzo 2026, almeno 45.000 km di nuove reti per la distribuzione dell’acqua potabile e ridurre le perdite idriche, introducendo sistemi di controllo avanzati e digitalizzati che permettano una migliore gestione della risorsa.
CURIOSITÀ
L’Italia è il terzo Paese in Europa per prelievo di acqua potabile per abitante. E’ quanto attesta ISTAT nel report diffuso a marzo: il volume di acqua prelevata per uso potabile nel 2022 è stato pari a 9,14 miliardi di metri cubi, impiegati per assicurare gli usi idrici quotidiani della popolazione, ma anche di attività commerciali ed imprese produttive, agricole e industriali, nonché le richieste pubbliche (scuole, uffici pubblici, ospedali, ecc.). Un prelievo giornaliero di 25 milioni di metri cubi di acqua, che corrisponde a 424 litri per abitante.
COSA POSSIAMO FARE PER RIDURRE GLI SPRECHI?
A scuola. Se vedi rubinetti che perdono o gocciolano, segnalalo, in modo che possano essere riparati al più presto: al ritmo di 60 gocce al minuto si sprecano quasi 1.600 litri di acqua all’anno.
A casa. Ricicla ogni volta che puoi. Se lavi ad esempio le verdure, non gettare l’acqua, usala per annaffiare le piante e ricorda di farlo al tramonto. Bagnare le piante con il sole ancora alto rischia di far evaporare l’acqua, senza dare nutrimento.
di Gabriella Galeazzi