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Umbria Green Magazine

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Clima, pandemia e ambiente: i libri da non perdere a inizio 2022

Il nuovo anno è ormai iniziato e con gennaio si moltiplicano to do list e agende per impegni e appuntamenti del 2022. Tra quarantene forzate e volontarie, quale migliore occasione per trascorrere i pomeriggi in compagnia di un buon libro. Tante sono le novità editoriali di inizio 2022 che ci accompagneranno alla scoperta dei cambiamenti climatici, dei movimenti per la tutela ambientale, degli studi, della saggistica d’approfondimento e d’attualità del settore.

Ecco una breve selezione di libri sull’argomento in uscita in questo trimestre del 2022 a cura della nostra redazione. Suggerimenti di lettura che possono nutrire e arricchire le conoscenze e la sete di sapere sull’ambiente, la cura dei processi naturali, la comprensione dei processi di industrializzazione che possono minare, o meno, l’ambiente e i territori. E poi, ancora, pandemia e risposte alle domande comuni e a quelle più complesse. Una selezione di libri di prossima uscita da non perdere per chi vuole restare aggiornato su queste tematiche.

 

Nelle nostre mani di Frank Schätzing, Editrice Nord

Il nostro pianeta è in pericolo, ben presto gli effetti del riscaldamento globale saranno irreversibili. Come siamo arrivati a questo punto? Di chi è la colpa? Cosa possiamo fare per invertire la rotta? Unendo approfondite competenze scientifiche a un inimitabile talento di narratore, che lo ha reso celebre in tutto il mondo, Frank Schätzing risponde a queste domande partendo dall’analisi del concetto di clima e di catastrofe ambientale, perché la regola numero uno di ogni guerra è «conosci il tuo nemico». Proprio come se la crisi climatica fosse l’antagonista che minaccia gli eroi di un romanzo ricco di suspense. Solo che, in questo caso, gli eroi siamo noi. Il futuro della Terra, infatti, non dipende esclusivamente dalle decisioni dei politici e dei grandi gruppi industriali, ma anche dai nostri piccoli gesti quotidiani. Siamo noi che possiamo impedire al male di trionfare. E, per riuscirci, non dobbiamo nemmeno affrontare enormi rinunce o sacrifici estremi, basta imparare a consumare in modo più consapevole, secondo il principio del «meno e meglio»: meno carne e biologica, che è anche più buona; meno vestiti sintetici e più abiti in fibra naturale, che durano una vita; meno acquisti inconsapevoli e più supporto alle aziende a impatto zero. In questo modo innescheremo la reazione a catena che porterà al lieto fine cui aspiriamo fin dalla prima pagina: la nostra salvezza.

 

L’enigma del futuro di Andrea Iacona, Il Mulino

Cosa accadrà domani? E nel resto dei nostri giorni? Saremo felici o infelici? Vivremo a lungo oppure no? Da un lato gli esseri umani guardano all’avvenire come a qualcosa di reale, credono che esistano risposte alle loro domande e vogliono conoscerle, magari interpellando indovini, oracoli, profeti. Dall’altro sono convinti di poter modificare con le loro scelte il corso degli eventi: il futuro – si dice – non è scritto! La riflessione sul futuro, che accompagna da sempre la storia dell’umanità, è segnata da questo dilemma. E allora una cosa che possiamo fare è ragionarci sopra lucidamente, come fa questo libro.
Andrea Iacona insegna Logica nell’Università di Torino. Fra i suoi libri: «L’argomentazione» (Einaudi, 2005) e «Teoria della logica del prim’ordine» (con S. Cavagnetto, Carocci, 2010).

 

L’arte di rigenerare il mondo di Daniel Christian Wahl, Aboca edizioni

Perché l’umanità dovrebbe continuare ad esistere? Con questa domanda provocatoria Daniel Christian Wahl, esperto di sostenibilità, ci invita a mettere in discussione le credenze che fino a oggi hanno modellato la nostra visione del mondo e a riflettere su come dovremmo cambiare individualmente e collettivamente per essere artefici di un avvenire diverso.
Come tutti ormai sappiamo, purtroppo, viviamo in un pianeta che non è mai stato così densamente popolato e le nostre strutture sociali – il nostro sistema economico in primis – sono calibrate solo sulla convenienza senza tener conto di cosa potrà accadere sul lungo periodo e dei limiti naturali. Stiamo incidendo pesantemente sul clima, estinguendo le specie, acidificando gli oceani, distruggendo intere ecologie.
Per invertire la rotta abbiamo bisogno di identificare un terreno comune in cui tutti gli esseri umani possano ritrovarsi e ricominciare a con-creare un futuro più desiderabile, inclusivo, pacifico. Perché prendersi cura della Terra equivale a prenderci cura di noi stessi e della nostra comunità, ma la sostenibilità non basta: servono culture rigenerative, trasformazioni e innovazioni di carattere sociale e tecnologico che ci aiutino a liberare l’attività umana e il sistema che sostiene la vita planetaria da un rapporto logorante per ricongiungerli in una relazione rigenerativa di mutuo sostegno.
Come i costruttori delle cattedrali del Medioevo, che avevano una visione della forma finale dell’edificio a cui lavoravano anche se non l’avrebbero mai visto completato nel corso della loro vita, così anche noi avremmo bisogno di nutrire una visione ispiratrice della cultura rigenerativa che ci piacerebbe con-creare, anche se il processo della trasformazione culturale dovesse impegnare più di una generazione.

 

Spirito Green di William D. Nordhaus, Il Mulino

Risolvere i più grandi problemi del mondo, dalla catastrofe climatica e dalle pandemie agli incendi e agli illeciti aziendali, richiede, più di ogni altra cosa, l’idea di nuovi modi per gestire le potenti interazioni che ci circondano. In questo libro, l’economista vincitore del premio Nobel William Nordhaus descrive un nuovo modo di pensare che ci aiuterebbe a superare le nostre più grandi sfide senza sacrificare la prosperità economica, in gran parte tenendo conto dei costi di spillover delle collisioni economiche.
In una discussione che spazia dalla storia del movimento ambientalista al Green New Deal, Nordhaus spiega come lo spirito del pensiero ecologico fornisca una nuova prospettiva avvincente e piena di speranza sulla vita moderna. Al centro del pensiero verde c’è il riconoscimento che il mondo globalizzato non è plasmato da individui isolati ma piuttosto da innumerevoli interazioni all’interno e all’esterno dell’economia. Mostra come ripensare l’efficienza economica, la sostenibilità, la politica, i profitti, le tasse, l’etica individuale, la responsabilità sociale d’impresa, la finanza e altro migliorerebbero l’efficacia e l’equità della nostra società. E offre soluzioni specifiche su come valutare il carbonio, come perseguire tecnologie a basse emissioni di carbonio, come progettare un sistema fiscale efficiente e come promuovere la cooperazione internazionale attraverso i club del clima.
Il risultato è una nuova visione rivoluzionaria di come possiamo avere il nostro ambiente e anche la nostra economia.

 

Romanzo di un naufragio di Pablo Trincia, Einaudi

Un secolo esatto dopo l’affondamento del Titanic, la punta di diamante della flotta di Costa Crociere percorre il Mediterraneo in senso antiorario. A bordo, piú di quattromila persone di 64 nazionalità diverse. Ci sono coppie in viaggio di nozze, famiglie riunite per una ricorrenza, persino un gruppo di parrucchieri che deve partecipare a un reality. E oltre mille membri dell’equipaggio, molti dei quali provenienti da Paesi poveri e lontani. La sera del 13 gennaio 2012 – quella in cui la Concordia urta degli scogli vicino all’isola del Giglio, finendo sotto gli occhi del mondo intero – ha segnato le esistenze di tutti loro. Da grande narratore, Pablo Trincia racconta lo splendore del divertimento a bordo e il trauma dell’impatto, lo smarrimento e la lotta per la sopravvivenza. Conflitti e alleanze generati da una tragedia ricostruita attraverso testimonianze uniche, come quella dei sommozzatori che si sono addentrati nei vani spettrali della nave, trovando un universo sommerso di valigie, scarpe, lenzuola, corpi. Come quella degli abitanti del Giglio, che hanno visto una folla di disperati riversarsi sul loro piccolo molo e, per accoglierla, hanno aperto senza esitazione le porte delle proprie case.
«La balena d’acciaio dentro la quale camminavano si stava deformando e sembrava potesse collassare da un momento all’altro. Ogni ora che passava si assestava di qualche centimetro, come per ricordare a tutti che era ancora viva. Tuttavia le operazioni non potevano fermarsi, i sommozzatori dovevano spingersi sempre piú dentro e scendere sempre piú a fondo. Avevano i nervi tesi, le mascelle serrate, il cuore a mille, gli occhi pronti a individuare in ogni momento una via di fuga. Piú avanzavano, piú sapevano che scappare da lí avrebbe richiesto minuti interminabili. Un tempo che nessuno avrebbe avuto».

 

Artivismo di Vincenzo Trione, Einaudi

Nei disomogenei scenari dell’arte del nostro tempo, Vincenzo Trione individua l’affermarsi di una tendenza: l’arte politica, compendiata dall’espressione «artivismo». Ne sono protagonisti artisti-intellettuali, che percorrono vie differenti. Alcuni realizzano opere volte a testimoniare le urgenze della cronaca e il dramma dei migranti. Altri costruiscono installazioni attente a questioni ambientali ed ecologiche. Altri ancora, come gli street artists, propongono colorate forme di riestetizzazione urbana, nelle quali, spesso, commentano fatti ed eventi dell’attualità: originali interventi all’interno di contesti segnati da emarginazioni e da problemi sociali. Ipotesi diverse per dire con forza le ragioni dell’impegno civile.

 

Brevettare la salute? di Silvio Garattini, Il Mulino

La salute è un diritto di tutti: un accesso universale alle cure è necessario e possibile. L’epidemia da Covid-19 e la discussione che si è sviluppata attorno alle licenze sui vaccini, ci hanno drammaticamente mostrato che il nostro sistema economico, e in particolare l’istituto del brevetto e della proprietà intellettuale in campo medico, richiedono un prezzo alto da pagare in termini di monopoli e di disuguaglianze. È possibile immaginare un futuro in cui tutti possano godere dei frutti della scienza e della tecnologia eludendo il salato pedaggio che il mercato ci chiede? È possibile ripensare la brevettabilità di ciò che è necessario alla salute? Tra ricette immediatamente attuabili – purché la politica lo consenta – e soluzioni visionarie quasi ai limiti dell’utopia, la riflessione di un grande farmacologo su uno dei temi più urgenti del nostro tempo.
Silvio Garattini è medico e libero docente in Chemioterapia e Farmacologia. Fondatore nel 1961 e presidente dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche – IRCCS Mario Negri, è stato membro di molte istituzioni di indirizzo e controllo delle politiche del farmaco e ha ricoperto numerose cariche anche a livello internazionale.

 

Paura di Daniel Blumstein Raffaello Cortina Editore

La paura, affinata da milioni di anni di selezione naturale, ha mantenuto in vita i nostri antenati. Da più di trent’anni, Daniel Blumstein studia le risposte di paura degli animali. Le sue osservazioni portano a una conclusione definitiva: la paura preserva la sicurezza, ma a caro prezzo. In Paura, da gennaio in libreria per Raffaello Cortina Editore, l’autore considera ciò che possiamo imparare dai nostri simili animali, dai successi e dai fallimenti. Osservando come gli animali sfruttino l’allarme a proprio vantaggio, possiamo sviluppare nuove strategie per affrontare i rischi senza panico.

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