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Rete scuole Green

Rete scuole Green: verso la “vita nova” per la scuola italiana

Nata alla fine del 2019, la Rete scuole Green sta vivendo un momento di grandi cambiamenti dovuti alla pandemia mondiale che, dalla scorsa primavera ad oggi, non ci sta dando tregua.

La Rete scuole Green ambisce, tra i suoi obiettivi, alla promozione e al rispetto della raccolta differenziata dei rifiuti all’interno di tutti i locali dell’Istituto, del riciclo e riuso dei materiali di uso quotidiano, della valorizzazione di percorsi di divulgazione scientifica, organizzando momenti di incontro tra la comunità scolastica ed esperti in ambito ecologico e climatologico, di incontri con la Protezione Civile Locale per informare la comunità scolastica sui comportamenti di prevenzione in previsione di eventi meteorologici estremi oltre al coinvolgimento di studentesse e gli studenti nella cura degli spazi verdi delle scuole sviluppando un modello di gestione condivisa delle risorse naturali.

Cosa è successo dopo il coronavirus?

Come si legge nella Lettera aperta della Rete Nazionale Scuole Green sul dopo coronavirus «…la recente pandemia nella quale siamo immersi sembra aver, oltre che aggiunto ulteriori elementi di riflessione, per non dire di evidenza, anche assunto il ruolo di evidenziare quanto fragile sia l’equilibrio che sorregge la presenza umana sul nostro pianeta e, conseguentemente, di metterne alla prova le capacità di scelta; “il grande interrogativo a cui dobbiamo dare risposta è: riportiamo il mondo nella situazione nella quale si trovava prima del coronavirus o lo ridisegniamo daccapo? La decisione spetta soltanto a noi”, come ha detto Muhammad Yunus».

Ritornano gli obiettivi, oggi come mai prima d’ora, che la Rete scuole Green si era prefissata agli inizi della sua costituzione e ribaditi nella Lettera:

  1. Svolgere attività didattica volta a trasmettere agli studenti la necessità di mettere in atto comportamenti utili alla salvaguardia dell’ecosistema. La Rete Nazionale Scuole Green promuove nelle scuole – a partire dall’Infanzia fino
    al Secondo ciclo di istruzione – l’adozione di comportamenti virtuosi, dalla riduzione del consumo dell’acqua e dello spreco alimentare alla limitazione dell’uso della plastica, dal recupero di aree verdi alla creazione di orti didattici, dal sostegno alla mobilità sostenibile all’adozione dell’educazione ambientale come core curriculum in tutti gli Istituti;
  2. Diffondere tra le scuole aderenti pratiche didattiche innovative e dar vita a un continuo confronto su obiettivi strategici e metodologia di ricerca e d’insegnamento;
  3. Attivare percorsi di divulgazione scientifica, organizzando momenti di incontro tra le comunità scolastiche ed esperti in ambito ecologico e climatologico;
  4. Favorire la partecipazione attiva degli studenti a manifestazioni e azioni volte a promuovere lo sviluppo sostenibile e la lotta ai cambiamenti climatici.

«Per raggiungere tali obiettivi appare sempre più impellente una rivisitazione dei curricoli affinché l’Agenda 2030 e i suoi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile vengano messi al centro del progetto educativo. I goals dell’Agenda ONU 2030 rappresentano infatti il contesto organizzativo, di senso e di riferimento per la Rete stessa. Occorre ripensare il curricolo delle discipline comuni a tutti gli indirizzi, in primis, per poi passare a riesaminare quello delle discipline caratterizzanti i diversi indirizzi di studio». Sono le parole del dirigente scolastico Carlo Firmani del Liceo Socrate di Roma, tra gli ideatori del progetto Rete scuole Green insieme alla dirigente Maria Grazia Lancellotti del Liceo Orazio e la dirigente Lucia Presilla dell’Istituto Comprensivo Fontana di Roma.

Lancellotti sottolinea l’importanza dell’educazione civica in tutti i cicli scolastici per mettere «al centro l’educazione ambientale come elemento che possa contribuire davvero alla formazione dei nostri studenti e quindi dei cittadini impegnati e responsabili del domani».

La scuola in tempo di pandemia è al centro delle riflessioni dei vari istituti aderenti a Rete scuole Green. In quest’ottica si spinge anche il nostro pensiero e i nostri contributi attraverso i laboratori e i percorsi didattici che, nell’edizione 2020 del nostro Festival, abbiamo donato ai vari istituti scolastici delle città che ci hanno ospitato (materiale disponibile per tutte le scuole che ne richiedano l’utilizzo. Per questo basta contattare la nostra segreteria organizzativa). Umbria Green Festival è stata una delle poche manifestazioni italiane che nel 2020 si è svolta dal vivo nonostante la riduzione di programma e l’impossibilità di poter accogliere, contrariamente ad ogni anno, le centinaia di studenti di ogni ordine e grado.

È a loro che va il nostro pensiero, alle centinaia di studenti che hanno conosciuto la rinuncia alla socialità e al senso di comunità, agli insegnanti che, con fatica e perseveranza, hanno portato avanti la DAD, alle famiglie che hanno accompagnato e supportato i figli e la scuola in questo percorso altalenante.

Ogni giorno, con gesti e fatti concreti, cerchiamo di ricordare il valore della scuola, della formazione e della didattica. E il ruolo che la scuola ricopre nella società.

Insieme a noi, tanti gli enti, le associazioni e le società che portano avanti questo racconto che non si esaurisce nella pandemia ma dalla pandemia rinasce, nel segno di una vita nova. 

Biografia

Sara Durantini (San Martino dall’Argine – Mantova, 1984) consegue la laurea magistrale in lettere moderne presso l’Università degli studi di Parma nel 2009. Vincitrice dell’edizione 2005-2006 del Premio Tondelli per la sezione inediti con il lungo racconto L’odore del fieno, nel 2007 pubblica il suo primo romanzo, Nel nome del padre, con la casa editrice Fernandel. Da oltre dieci anni scrive articoli per riviste letterarie online e cartacee. Dal 2011 cura il blog letterario corsierincorsi.it. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati in diverse antologie collettive fra cui Quello che c’è tra di noi, a cura di Sergio Rotino (Manni Editore, 2008), Dizionario affettivo della lingua italiana, a cura di Matteo B. Bianchi e Giorgio Vasta (Fandango Libri, nell’edizione 2009 e 2019), Orbite vuote, a cura di Marco Candida (Intermezzi Editore, 2011), oltre ad un approfondimento su Massimo Bontempelli accolto nel saggio L’unica via è il pensiero a cura del professore Hervé A. Cavallera (Intermedia Edizioni, 2019). Nel 2021, Sara Durantini ha pubblicato L’evento della scrittura. Sull’autobiografia femminile in Colette, Marguerite Duras, Annie Ernaux per la casa editrice di Milano 13 lab Editore.

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