
Cambiamenti climatici e conservazione delle risorse naturali: il potenziale delle foreste dell’UE
Se gestite in modo più sostenibile, ogni anno le foreste dell’UE potrebbero assorbire il doppio dell’anidride carbonica, la biodiversità aumenterebbe e le foreste risponderebbero meglio ai cambiamenti climatici. A dirlo è lo studio commissionato da Greenpeace Germania all’istituto indipendente di ricerca “Natural Forest Academy”.
Lo studio verte sulle possibilità sfruttabili, se ben utilizzate, delle foreste nell’Unione Europea. Come si può leggere, i dati raccolti mostrano che le foreste sono il più importante serbatoio naturale di CO2 nell’Ue e ogni anno potrebbero assorbire il doppio della CO2 che assorbono oggi, dando un ulteriore contributo alla salvaguardia del clima. Perché ciò sia possibile,
lo sfruttamento del “capitale naturale” costituito dalle foreste deve essere ridotto dall’attuale tasso del 77% a circa il 50%. Ciò consentirebbe alle riserve di legname e carbonio delle foreste di crescere in modo significativo. Lo sfruttamento del legname può essere ridotto promuovendo un uso più efficiente di legno e derivati.
Inoltre una gestione delle foreste meno intensiva, più ecologica e basta su modelli selvicolturali “vicini alla natura” può contribuire alla protezione delle risorse forestali e della biodiversità.
Prosegui nella lettura dello studio, completo degli interventi del professore dell’Università della Tuscia Gianluca Piovesan e del professore dell’Università di Bologna Alessandro Chiarucci.