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‘Laudato si’: da Assisi al mondo l’appello ancora urgente di Papa Francesco

Nelle settimane in cui il Conclave sarà chiamato all’elezione del nuovo Pontefice, invitiamo alla rilettura dell’Enciclica Laudato si’, per noi un manifesto culturale imprescindibile.

Correva l’anno 2015, quando Papa Francesco ha ridato voce alla Terra e infranto le barriere del linguaggio ecclesiastico per parlare al mondo intero con un messaggio chiaro, urgente e profetico: la cura della casa comune è responsabilità di tutti.

In un’epoca segnata da crisi ambientali, disuguaglianze sociali e sfruttamento indiscriminato delle risorse, il Pontefice scelse di rivolgersi non solo ai credenti, ma a “ogni persona che abita questo pianeta”.

Ecco perché Laudato si’ è un testo rivoluzionario per profondità etica e visione ecologica. Francesco si rifà allo spirito di San Francesco d’Assisi — da cui l’enciclica prende il titolo — per riscoprire un atteggiamento di umiltà e fratellanza verso il pianeta che abitiamo.

Ma va oltre: denuncia con forza le logiche di potere che antepongono il profitto alla dignità umana e all’equilibrio ecologico, accusa una “cultura dello scarto” che riduce tanto l’ambiente quanto le persone a oggetti da sfruttare.

Uno degli aspetti più innovativi del testo è l’approccio integrale: la crisi ambientale non è separabile da quella sociale. I poveri sono le prime vittime del degrado ecologico, e le ingiustizie ambientali riflettono profonde ingiustizie economiche e politiche. Per questo l’Enciclica invita a una “conversione ecologica” personale e collettiva, che modifichi i nostri stili di vita, i modelli di produzione e le strutture economiche.
Il messaggio di Papa Francesco ha avuto una risonanza straordinaria: è stato citato in conferenze internazionali, discusso in ambito accademico, accolto da leader di diverse fedi e culture. Ha contribuito a dare spessore etico al dibattito sul clima, e ha sfidato i cristiani a vivere la fede anche attraverso scelte ecologiche quotidiane.

Una guida per orientare il futuro, un invito radicale a riscoprire la bellezza del mondo e a proteggerla con responsabilità, giustizia e amore.

Nel 2025, le parole di Laudato si’ risuonano con una forza ancora maggiore. Gli eventi climatici estremi, l’esaurimento delle risorse naturali, la perdita di biodiversità e le crescenti migrazioni ambientali confermano che il tempo dell’indifferenza è finito. Le recenti conferenze sul clima mostrano una consapevolezza globale crescente, ma ancora troppe sono le promesse non mantenute, e il divario tra le parole e i fatti resta ampio.

In questo contesto, l’Enciclica di Papa Francesco è più che mai uno strumento profetico e necessario. Invita a una vera transizione ecologica che non sia solo tecnologica, ma anche culturale e spirituale. Serve una nuova visione dell’essere umano, non dominatore ma custode dell’ambiente e una nuova economia che metta al centro il bene comune, non l’accumulo privato.

Laudato si’ ci ricorda che il futuro non è scritto, ma dipende da ciascuno di noi. Le scelte quotidiane, le politiche pubbliche, i modelli educativi e i gesti comunitari possono ancora cambiare il corso della storia. In un mondo che cerca speranza e direzione, la voce di Papa Francesco resterà per sempre un richiamo potente alla responsabilità, alla giustizia e alla fraternità universale.

 

*nel tempo di pubblicazione di questo articolo il Conclave non aveva ancora nominato il successore di Papa Francesco. Al nuovo Pontefice auguriamo di accogliere e raccogliere il monito contenuto nella Laudato Sì.

Biografia

Laureata con lode in Scienze antropologiche ed etnologiche all’Università Bicocca di Milano è Antropologa ed Etnografa orientalista e svolge ricerche etnografiche nel contesto geopolitico dell’Asia meridionale e del Sud-Est Asiatico a fianco di Enti di cooperazione internazionale.
In Italia dirige l’Umbria Green Magazine associato all’omonimo Festival e la Scuola Sperimentale di Scrittura Elsa Morante, un progetto itinerante sui territori che fa capo a Libri dell’Arco.
Autrice del romanzo “L’ultimo respiro del sole” (Laurana Editore) è stata insignita del Premio Speciale Fontamara, XXV Premio Internazionale Ignazio Silone 2022 ed è stata Finalista del Premio Demetra per la narrativa green all’Elba Book Festival 2022.
Il suo romanzo è stato registrato anche in versione Audiolibro per Audible Studios con la voce di Lucia Valenti.
Ha pubblicato numerosi saggi, tra i quali: Polvere e sangue a Kathmandu, La strategia del gambero verde e C’è il mare in città (Primiceri Editore, Padova, 2016, 2018, 2019).
Ha, inoltre, tradotto Grandi Classici della letteratura e della saggistica antropologica, tra i quali: Discorso sull’origine della disuguaglianza tra gli uomini di Rousseau, Discorso sul metodo di Cartesio, Trattato sulla tolleranza di Voltaire (Primiceri Editore, Padova, 2019, 2020), Crimine e Costume nella società selvaggia di Malinowski (Morcelliana, 2020), Il piccolo Principe (Libri dell’Arco, 2023).
Attualmente è in libreria con L’Isola di Elsa (Libri dell’Arco), vincitore dell’Omaggio a Elsa del Premio Procida Isola di Arturo Elsa Morante.
Oggi vive in provincia di Pavia, ma ha vissuto a lungo in Nepal, Thailandia, Malesia e Indonesia.
In collaborazione con Enti di cooperazione internazionale, si occupa delle seguenti aree tematiche: Antropologia dei disastri ambientali e ricostruzione identitaria; Antropologia delle religioni e identità politica; Soggettività e diritti umani; Ricostruzione identitaria post colonialismo.
In particolare, ha svolto ricerche antropologiche sul concetto di spaesamento identitario, costruzione culturale del rischio post disastro e sul concetto di resistenza e resilienza delle comunità che hanno subito danni strutturali e sociali. La sua osservazione è sempre rivolta alla relazione che intercorre fra la comunità vittima del disastro e l’identità di luogo.
Dal 2007 lavora principalmente a fianco degli aborigeni Temiar, una minoranza etnica facente parte della grande famiglia degli Orang Asli del Kelantan, Sultanato situato nella Malesia nord-orientale.
Alle sue ricerche sul campo e al suo impegno etnografico a fianco delle popolazioni che operano una vera e propria resistenza ambientale in contesti di fragilità estrema è stato recentemente dedicato un capitolo del saggio “Sfumature di verde” di Paola Turroni (Laurana, 2022).
Madrelingua italiana, parla e scrive anche in giapponese (hiragana, katakana e kanji), francese, inglese, indomalese.

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