
DCA: i disturbi del comportamento alimentare
Studi clinici hanno notato che, negli ultimi vent’anni, «è esponenzialmente cresciuto il numero di anoressiche bambine e di signore di mezz’età, che dopo un periodo relativamente silente, hanno nuovamente adottato dei comportamenti di tipo anoressico/bulimico». (Ignazio Senatore, I disturbi del comportamento alimentare. Franco Angeli, 2013).
I DCA, Disturbi del Comportamento Alimentare, colpiscono in particolare persone di sesso femminile (le fasce d’età possono variare notevolmente anche in base a dinamiche psicosociali) del mondo occidentale e si manifestano attraverso anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbi da alimentazione incontrollata.
Data la complessità del problema e la multifattorialità, è richiesto un trattamento con assistenza multidisciplinare che possa coinvolgere medici, terapisti e nutrizionisti, sebbene alcuni casi possano richiedere anche cure psichiatriche e altre cure specialistiche.
Sono stati avanzati riscontri positivi riguardo all’efficacia degli interventi attualmente disponibili per contrastare questi fenomeni come la terapia cognitivo-comportamentale e la terapia del potenziamento motivazionale.
Nel caso della bulimia nervosa, ad esempio, si assiste ad un’intensa preoccupazione per il peso e la forma del corpo, con episodi regolari di “abbuffate” associati a misure estreme di controllo per contrastare gli eccessi. La bulimia nervosa può essere difficile da identificare a causa dell’estrema segretezza sull’alimentazione incontrollata e sul comportamento purgativo.
Insieme al nutrizionista, come per ogni situazione, è sicuramente possibile lavorare sulla prevenzione di tali fenomeni che s’insinuano subdolamente in tutti coloro che sentono di dover tenere il passo con gli inarrivabili modelli sociali che vengono proposti.
Regole alimentari, unitamente al dialogo continuativo con il/la professionista e attività fisica, sono preziosi alleati per ripristinare l’amore verso se stessi.
La diversità è bellezza, la naturalezza, con i suoi difetti, rappresenta la nostra unicità. la salute deve essere
sempre il nostro obbiettivo: difendiamola senza torturarci, amiamoci.
Per prevenire dobbiamo partire da noi stessi. Accettare i nostri limiti, volersi bene per ciò che si è (lavorando comunque per migliorarsi ogni giorno), non credere alle immagini della “grotta di Platone” che trasmutano la realtà rendendoci incapaci di vederla e accettarla per quello che è realmente. Concentrarsi, invece, sulla bellezza autentica che ogni persona possiede ed esprime a modo proprio è lo strumento migliore per abbattere l’inadeguatezza e vivere in armonia con se stessi.