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Marsciano turismo sostenibile

Turismo sostenibile: alla scoperta dell’Umbria, cuore verde d’Italia

L’itinerario sostenibile di oggi attraversa la strada dei ricordi tra le colline marscianesi 

«La piazza non ha padroni» diceva Faustino. E di notte spiava l’amore dei gatti sotto la torre Bolli, perché lui non riusciva a dormire. Quest’uomo-bambino distratto e assente ora non c’è più, ma a Marsciano tutti lo ricordano intento a contemplare la torre Boccali a est o la torre ricostruita di Porta Vecchia, la chiesa di S. Giovanni Battista e il Teatro Concordia. Se in principio era la meraviglia allora Faustino passeggiava per le vie del paese scoprendo Palazzo Pietromarchi o le splendide decorazioni esterne di Palazzo Battaglia. Sempre il suo sguardo si fermava a scrutare quei lievi arabeschi che disegnavano astratti furori. Apriva il portone ed entrava in un’altra dimensione: un brivido lo scuoteva tutto quando alzava gli occhi al cielo e scorgeva gli affreschi futuristi del Dottori. Tra stelle, pianeti e galassie il suo peregrinare si arrestava per un attimo, giusto il tempo per mettersi in tasca un ricordo.

«In ogni viaggio c’è un momento dedicato al silenzio», così Faustino decideva di fermarsi di fronte all’edicola con l’affresco raffigurante la Madonna col Bambino, anch’essa opera del Dottori. Uno sguardo era rivolto all’antica Abbazia di San Sigismondo, sulla pianura del Tevere, fondata intorno all’anno mille da San Romualdo dell’ordine dei Camaldolesi e a Palazzo Vallerani in direzione Cerro.

Infine Faustino, con la schiena imbevuta di vento, prendeva per la strada della collina e arrivava, dopo pochi chilometri coperti da campi e strade di terra battute dal sole, a Cerqueto, dove, quasi per un miracolo, incontrava in piazza uomini illustri come Frate Indovino, che proprio qui ebbe i suoi natali. E Frate Indovino lo guidava attraverso i vicoli stretti, tra le mura antiche, di fronte a un’edicola, a vedere gli affreschi di Tiberio d’Assisi nella chiesa parrocchiale e la prima opera datata del Perugino che fanno del piccolo paese un museo a cielo aperto.

Lasciato Frate Indovino, Faustino raggiungeva San Valentino della Collina tra terra rossa e nera e fiori tra i sassi e scorci dove si distende il bel verde dei campi che il vento calpesta.

La vita va vissuta tra queste colline – pensava – tra questi paesi; e intanto superava Castello delle Forme.  Arrivato a Papiano – paese che conserva il castello con un’imponente torre campanaria e la Chiesa di San Michele Arcangelo – incontrò Santa Caterina, la quale gli mostrò la splendida Chiesa che aveva il suo nome e gli raccontò del miracolo che fece durante la seconda guerra mondiale, quando evitò che, durante un bombardamento, tre bombe cadute sul paese esplodessero.

Tra Morcella e il Castello di Migliano il percorso raggiunge il suo culmine, le colline avvolgono le strade, le rondini respirano nel cielo estivo: «qui la vita è dei sogni» e Faustino lo sa, anche se non ha mai letto Pavese.

Poggio Aquilone è un borgo sospeso, silenzioso, a picco sull’infinito, immerso nei boschi. Gli alberi posseduti dal vento si scuotono al passaggio del viaggiatore e solo un rumore lontano e qualche ululato di cane tra i grilli gli ricordano che la terra parla e vive all’alba (che si può davvero bere il mattino) e dona ricordi che fanno stringere i denti e amare chi non si può dimenticare.
Da queste parti si sente anche il tramestio del torrente Fersenone che ha scavato una profonda gola da cui si innalzano pareti e crinali ripidi e frondosi.

È proprio da qui che Faustino, amante dei sussurri serali, dei sentieri sul fiume e delle torri, delle piazze gremite e di queste colline che si distendono sull’orizzonte, volle salutare il viaggiatore che si accinge a cercare la meraviglia, uno scampolo di eterno, i suoi passi perduti, per sentirsi stringere in un abbraccio. «Val la pena – come suggeriva Pavese – aver fame o esser stato tradito dalla bocca più dolce, pur di uscire a quel cielo ritrovando al respiro i ricordi più lievi su queste strade di collina».

Biografia

Daniele Zepparelli. Nato il 2 giugno 1978 a Marsciano (PG). Laureato in Lingue e Letterature Straniere e in Scienze della Formazione Primaria. Maestro di scuola primaria. Socio fondatore di Techne, azienda che si occupa di energie rinnovabili. Ideatore e organizzatore dell’Umbria Green Festival, evento che si svolge ogni anno tra Terni e Narni. Pubblicazioni: Il triste valzer di Mefistofele. Saggio. Secondo al concorso letterario nazionale Premio Città di Castello.

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